Come nasce
Bandafalò for
Africa
Tutto
ha
avuto
inizio
nel
febbraio
2007
quando,
nella
qualità
di
Presidente
dell’Associazione,
mi
recai
in
Costa
D’Avorio
al
seguito
di
una
missione
umanitaria
della
durata
di
tre
mesi.
Da
subito
provai
un
amore
particolare
verso
quel
popolo
stupendo
che,
pur
flagellato
da
guerre,
miseria
e
povertà,
riesce
con
il
sorriso
a
trasmettere
emozioni
fortissime,
che
provocano
spesso,
in
chi
si
trova
faccia
a
faccia
con
una
realtà
così
profondamente
diversa
dalla
nostra,
un
radicale
mutamento
nel
modo
di
vedere
e
di
intendere
la
vita.
Dedicando
tutto
me
stesso
a
quella
gente,
spostandomi
tra
i
villaggi
più
poveri,
regalando
sorrisi,
amore,
porgendo
magari
qualche
dono,
mi
resi
conto
che
questo
non
bastava
ad
aiutare
concretamente
e
durevolmente
quella
gente,
e
fu
allora
che
pensai
ad
un
coinvolgimento
della
BandaFalò.
Tornato
in
Italia,
stabilimmo
di
inserire
tra
gli
scopi
dell’Associazione
la
realizzazione
di
progetti umanitari in Africa.
Scegliemmo
un
accampamento
denominato
Scerie,
un
villaggio
poverissimo
situato
nei
pressi
della
città
di
Abengourou
e
popolato,
per
la
maggior
parte,
da
immigrati
del
Burkina
Faso,
che
conducono
un’esistenza
ai
limiti
della
sopravvivenza.
Nell’accampamento
mancava
persino
l’acqua
e
i
suoi
abitanti
percorrevano
anche
più
di
cinque
km
per
andare
a
raccoglierla,
trovando
peraltro
solo
acqua
stagnante,
causa
di
malattie
spesso
mortali.
Quindi
il
primo
obiettivo
programmato
fu
quello
di
rimettere
in
sesto
un
pozzo
dismesso
da
anni,
ridonando
così
l’acqua
potabile
all’intero
villaggio.
Successivamente,
avviammo
il
progetto
della
costruzione
di
una
scuola
elementare,
perché
siamo
convinti
che,
dopo
l’acqua
e
il
cibo,
la
cosa
più
importante
per
i
bimbi
del
villaggio
sia
la
scuola,
perché
non
esiste
futuro
senza
istruzione.
La
scuola
è
stata
anche
il
punto
di
partenza
per
far
sì
che
l’accampamento
fosse
riconosciuto
giuridicamente
come
vero
e
proprio
villaggio:
da
lì
ha
avuto
inizio
un
concreto
percorso
di
crescita e un cammino verso un sempre maggior riconoscimento, tutela e difesa dei diritti umani.
Le
nostre
missioni
sono
sempre
caratterizzate
sia
da
gioie
continue,
regalateci
soprattutto
dai
nostri
bambini,
sia
da
difficoltà
e
dispiaceri
dovuti
al
persistere
di
tanti
gravi
problemi
che
affliggono
da
sempre
quella
comunità.
Fame,
miseria,
condizioni
igieniche
scarsissime,
strutture
sanitarie
a
dir
poco
inesistenti
(almeno
per
chi
non
ha
i
soldi
necessari
per
curarsi)
sono
causa
quotidiana
di
morte
anche
solo per una banale infezione.
Come si può restare indifferenti a questo? Noi non ne siamo capaci, e non lo saremo mai….
“Quello che facciamo è una goccia d’acqua nell’oceano, ma dà più senso alla nostra vita.
… Perche la speranza non è un sogno, ma un modo di tradurre i sogni in realtà …”
Tutti
i
progetti
umanitari
vengono
finanziati
quasi
interamente
grazie
alle
attività
organizzate
dall’Associazione
Culturale
Bandafalò.
I
fondi
raccolti
e
destinati
ai
progetti
vengono
portati
in
Africa,
e
lì
gestiti,
da
noi
personalmente
per
garantire
acqua,
alimentazione,
sanità
e
istruzione
e
migliorare
le
condizioni
di
vita
delle
popolazioni
locali,
nel
rispetto
delle
loro
culture
e
tradizioni
e
con
l’intento
di
renderle
autonome,
affinchè
una
volta
terminati
i
progetti
possano
andare
avanti con le proprie forze.
IL PRESIDENTE
Antonio Oppedisano
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